Franco Battiato Bandiera Bianca arr. Mirco Rabiti La stagione dell'amore arr. William Succi Povera Patria arr. Chiara Troiano I treni di Tozeur arr. Gabriele Scopa Shock in my Town arr. William Succi Il re del mondo arr. Chiara Todeschi E ti vengo a cercare arr. Francesco Mo Voglio vederti danzare arr. Luca Cenerino Prospettiva Nevsky arr. Luca Cenerino La cura arr. Arianna Ferrara
Esecutori Stefano Chiarotti, violino Eleonora Poletti, violino Zhang Don Ge, viola Viola Lolli, violoncello Joe Pisto, voce Linda Valori, voce William Succi, cajon
Franco Battiato (1945-2021), cantautore e compositore, è stato un musicista fuori dai canoni: la sua personale reinterpretazione della musica pop con citazioni colte, uso dell'elettronica e testi mistico-filosofici, lo ha portato al successo raccogliendo l’attenzione di ogni tipo di pubblico, dedicandosi anche a scrivere opere della tradizione colta. La sua attività di ricerca, tra studio e sperimentazione, tra musica classica e rock d’avanguardia, dà il via alla pubblicazione di numerosi album. Il primo album, Fetus del 1971, con un notevole uso del sintetizzatore e della batteria elettrica, è considerato uno dei primi album “elettronici” della storia del pop italiano. Il motivo spirituale, sempre presente, ed in particolare il riferimento alla cultura e alla mistica islamica, appare in tanti suoi album: La voce del padrone, L'arca di Noè, Orizzonti perduti, Mondi lontanissimi, Echoes of sufi dance, Fisiognomica. In seguito la sua attività di cantautore ha ricevuto nuovo impulso dalla collaborazione con il filosofo M. Sgalambro. Il suo eclettismo ha abbracciato anche l’opera lirica (Genesi e Giglamesh) e il cinema (Perduto amor e Musikanten). Ma la caratteristica principale della musica di Franco Battiato sta nell’utilizzo di semplici formule armoniche: triadi allo stato puro spesso senza tensioni, che ruotano insieme a ritmi efficacemente ripetitivi, facendo sì che la parola esca nella maniera più naturale e comprensibile possibile e in cui l’aspetto timbrico, curato ed essenziale, appare in tutta la sua uniformità di stile profondamente riconoscibile. Ascoltare la musica di Franco Battiato vuol dire dialogare con la sua arte, interiorizzare la profondità dei suoi testi, ricercare in noi le sensazioni più intime e nascoste. Aurelio Zarrelli