La Masterclass sul equiem di Maurice Duruflé tenuta dal M° Filippo Maria Bressan si svolgerà nei seguenti giorni con i seguenti orari:
Giovedì 6 Settembre 2018 ore 10-13 / 14-17
Venerdì 7 Settembre 2018 ore 10-13 / 14-17
Sabato 8 Settembre 2018 ore 10-13 / 14-17 - concerto Finale alle ore 18 presso la Sala Bossi del Conservatorio G. B. Martini di Bologna
Considerato “uno dei più
innovativi e interessanti direttori della nuova scuola italiana”,
sia nel repertorio operistico che in quello sinfonico-corale e barocco, Filippo
Maria Bressan è uno dei pochi direttori italiani ad essere invitato
regolarmente a dirigere e collaborare con orchestre e compagini di massimo
prestigio, quali l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra
Sinfonica Nazionale della RAI di Torino.
Indicato dal M° Giulini come un direttore "di nobile ed elegante
semplicità", eclettico, riservato, anticonvenzionale, sportivo, ha scelto
di seguire le proprie passioni e di lavorare principalmente in Italia. Ha
tuttavia diretto anche in molti teatri e sale da concerto d’Europa e del Sud
America ed è ospite regolare delle principali società concertistiche e dei
maggiori festival italiani di musica sinfonica, antica e contemporanea
(Accademia Chigiana di Siena, Biennale di Venezia, Festival Monteverdi di
Cremona, MiTo Settembre Musica, Sagra Musicale Umbra e molti altri). Tra le
molte e diverse esperienze, ha lavorato a fianco di C. Abbado, F. Brüggen, M.W.
Chung, C.M. Giulini, E. Inbal, N. Järvi, P. Maag, L. Maazel, G. Prêtre, M. Rostropovich,
G. Sinopoli, J. Tate, e con L. Berio, G. Bonato, N. Campogrande, M.
Nyman, A. Pärt, R. Vlad.
Direttore stabile dell’ Orchestra Sinfonica di Savona, direttore in residence
dell’Orchestra dell’Accademia di Schio, è stato direttore ospite per cinque
anni al Teatr Wielki di Poznan e per due anni al Teatro Lirico di
Cagliari. Direttore ospite dell’Orchestra Filarmonica di Torino, è stato
direttore principale dell’Academia de li Musici e
attualmente di Voxonus. Ha fondato, e vi si è
dedicato per vent’anni, Athestis Chorus&Orchestra –
complesso barocco con strumenti d’epoca – con il quale è divenuto uno dei
protagonisti della rivalutazione della musica barocca in Italia e del rinnovo
del repertorio corale e sinfonico. Inoltre, dal 2000 al 2002 è stato il maestro
del Coro dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia a Roma – il più giovane
direttore nei 500 anni e più di storia del coro.
Ha diretto quasi tutte le principali orchestre italiane, con un ampio ma
selezionato repertorio che spazia dalle Ouverture di J.S. Bach
a Rendering di L. Berio, collaborando con
solisti quali G. Andaloro, R. Baborák, A. Ballista, P. Berman, R. Brautigam, R.
Buchbinder, M. Campanella, B. Canino, A. Carbonare, G. Carmignola, G. Cassone,
C. Colombara, R. Cominati, P. De Maria, B. De Simone, E. Dindo, M. Fröst, B.
Lupo, S. Mingardo, D. Nordio, M. Pletnev, G. Pretto, R. Prosseda, C. Sampson,
E. Szmytka, etc.
Anche il repertorio operistico è molto vasto: da Paride
ed Elena di C.W. Gluck diretto a Pisa, all’Opéra Royal de
Wallonie-Liége e in altri teatri, a Nabucco di Verdi
diretto al Teatr Wielki di Poznàn; da Alcina di Händel
diretta al Teatro Verdi di Trieste a Semiramide, di Rossini
diretta nei Teatri di Pisa, Livorno, Rovigo e Trento; da Don
Giovanni di Mozart diretto al Teatro Filarmonico di Verona, al
Teatro Giovanni da Udine e altri, al Don Carlo di Verdi
diretto recentemente al Politeama di Lecce, oltre a opere inedite come Doña
Flor di Van Westerhout diretta a Bari, Ifigenia
in Tauride di Galuppi diretta a Venezia, Il
mondo della luna di Paisiello, diretta a Trieste, dove è
tornato qualche mese fa con Orfeo ed Euridice di
Gluck.
Pianista di formazione ma anche cantante e compositore, direttore di vocazione
e di studio, allievo a Vienna di Karl Österreicher, perfezionatosi tra gli
altri con J.E. Gardiner e F. Leitner, assistente di J. Jürgens, studioso della
musicologia e della prassi esecutiva, Bressan rappresenta una sintesi
estremamente efficace ed oggi assai rara di profonda conoscenza della
tradizione vocale italiana e della grande scuola sinfonica tedesca. Questa
doppia discendenza, l’esperienza maturata nei diversi ambiti e una sensibilità
particolarmente raffinata nel trattamento delle voci, lo portano ad essere
direttore ideale nell’opera del Sette/ottocento – compresi Rossini e Verdi – e
nel repertorio sinfonico/corale, che da sempre lo appassiona.
Tra i molti concerti sono da segnalare le standing ovation al Teatro Colòn di
Buenos Aires, l’esecuzione dell’Alexander’s Feast di
Händel con il Coro e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia
all’Auditorio Parco della Musica di Roma, I Vespri di Natale,
diretti nella Basilica di San Marco a Venezia con l’Orchestra e il Coro del
Teatro La Fenice, i concerti in mondovisione per il Papa. Membro del comitato
scientifico della Fondazione G. Rossini di Pesaro, ha registrato numerose prime
esecuzioni assolute e concerti dal vivo e in mondovisione per la RAI e le
radiotelevisioni austriaca, belga, francese, olandese, slovena e brasiliana. Ha
inciso per Decca, Deutsche Grammophon, EMI, Virgin; per Chandos Records ha
inciso 4 cofanetti (Arianna di Benedetto
Marcello, Requiem di B. Marcello,
Messa per San Marco di Baldassare Galuppi, La
Resurrezione di Lazzaro di Antonio Calegari) che hanno avuto
un importante riscontro di critica e pubblico; nel febbraio 2012 ha inciso per
la rivista Amadeus il Concerto per violino di
Bruch e la sinfonia Schottish di
Mendelssohn.
Da molti anni atleta di triathlon, si dedica anche all’insegnamento, alla
solidarietà e alla salvaguardia degli alberi.
Raffinato direttore, con
una sicurezza tecnica capace di mettere in riga qualsiasi orchestra e con una
vera profondità di interprete; c’è, nella sua direzione, non solo il giusto
rapporto col palcoscenico, ma anche l’equilibrio dei tempi, che serve a disegnare
le grandi architetture musicali, la tensione drammatica nei colori e nel
fraseggio, la giusta definizione di ogni atmosfera.
(Arrigo
Quattrocchi – IL MANIFESTO – Semiramide, Rossini).
Oltre che ottimo
musicista, è anche un magnifico direttore: con le sue mani accarezza l’aria,
quasi temesse di disturbare gli incanti che escono dai suoi musicisti. La
trasparenza, quasi un criterio morale, sorregge la sua lettura.
(Stefano
Ragni – LA NAZIONE – Stravinsky, Symphony of Psalms, Brahms Symphony n.1).
Un’esecuzione fluida e
precisa ad un tempo, magnificata dal gesto del direttore Bressan. Lucidità,
precisione, sorvegliato vigore, carisma di rara fattura: questi i tratti di
questa specie di “Magus Musicae” cui tutti hanno risposto con attenzione e
convinta partecipazione. Lunghi, calorosi e commossi applausi.
(Marco
Maria Tosolini – IL GAZZETTINO – Johannes Passion, Bach).