Questo incontro-concerto è la prosecuzione di un più ampio progetto che ha come finalità quella di offrire uno sguardo sulla vasta, ma quasi totalmente ignorata, produzione delle compositrici del passato e non. Dopo Clara Wieck, le cui opere abbiamo ascoltato nel precedente incontro nel novembre 2019, ci occuperemo, ora, attraverso l'analisi e l'ascolto di brani per voce e pianoforte, pianoforte solo, a quattro mani, organo, trio, di Fanny Mendelssohn, vissuta nella prima metà dell’Ottocento in Germania, in un ambiente culturale di altissimo livello e prestigio. Fanny era la sorella maggiore Felix Mendelssohn. Nata nel 1805, la fanciulla aveva, da subito, mostrato una straordinaria attitudine per la musica, tuttavia trovò il primo ostacolo sia alla sua passione che all'esercizio della professione pubblica di pianista e compositrice proprio in famiglia e, malgrado i successi come interprete e autrice, dovette rinunciare ad ogni idea di carriera e prepararsi all’unica strada già tracciata per lei. Dice il padre << Forse la musica sarà la professione di Felix. Laddove per te non dev’essere nient’altro che un ornamento…Dovresti applicarti con maggior serietà e con più zelo al tuo vero e unico lavoro, all’unico lavoro che si addice a una ragazza: fare la donna di casa». E dice Felix: “Non posso incoraggiare Fanny a pubblicare qualcosa perché è contro il mio punto di vista e le mie convinzioni”.
Ma Fanny, ormai decisa a seguire il proprio sogno, in una lettera a Felix scrive: “Per quarant’anni ho avuto paura di te, come a quattordici anni ne avevo di papà, perché sempre ho voluto compiacere le persone che amo. Ma adesso, Felix, ti disubbidisco e ti annuncio che ho cominciato a pubblicare."