ENNIO, UN MAESTRO dal 1° all’11 febbraio
Cinema Lumière - Piazzetta Pier Paolo Pasolini, 2b Bologna
Morricone è uno dei geni indiscussi della musica per film. L’uscita in sala del documentario che Giuseppe Tornatore gli ha dedicato è l’occasione per rivedere alcuni dei film che con le sue musiche ha reso ancora più unici. Una selezione tutta italiana, che spazia tra autori e generi dagli anni Sessanta a Nuovo Cinema Paradiso: le commedie di Wertmüller e Patroni Griffi, l’horror di Argento e il film politico di Petri, e naturalmente lo spaghetti western, dell’inseparabile Leone ma anche di Corbucci. Dal 1 all 11 febbraio si terranno, dunque, diversi incontri presso la Cineteca di Bologna dove si omaggerà il famoso compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra italiano.
Per ulteriori informazioni: https://cinetecadibologna.it
1 febbraio ore 20.30
Anteprima
ENNIO
(Italia/2022) di Giuseppe Tornatore (150’)
Tornatore dedica all’amico e maestro Morricone un documentario denso e toccante, nel quale è lo stesso compositore a ripercorrere con lucidità, passione e umiltà la propria storia musicale e umana. Dalle fatiche del dopoguerra agli anni del conservatorio, dal lavoro per l’industria musicale all’incontro fatale con il cinema. Un film di musica e parole (anche di registi e musicisti che con lui hanno collaborato, da Bernardo Bertolucci a Bruce Springsteen), che conduce dritto al cuore dell’arte compositiva di Morricone, permettendoci di comprendere il genio e di accostarci senza filtri all’uomo. (aa)
Incontro con Giuseppe Tornatore
2 febbraio ore 18.00
I BASILISCHI
(Italia/1963) di Lina Wertmuller (84’)
Cantata basilisca, Pomeriggio in paese, Sminfa paesana... Un giovane Morricone (ha debuttato due anni prima con Il federale) accompagna l’esordio secco e bruciante di Lina Wertmuller, destinato a restare tra i suoi titoli più felici. I vitelloni fornisce ispirazione ma tutto è cambiato, la commedia all’italiana è nel suo maturo fulgore e il discorso assume toni satirici e politici che al felliniano ‘scherzo’ dolceamaro della memoria non interessavano affatto. Giovani uomini del sud, fissi in un’antropologica inerzia; donne spiate e concupite (ma a loro volta sussurranti e desideranti, e più intelligenti); progetti senza avvenire. Le note morriconiane s’insinuano cupe o beffarde tra le stradine di Minervino Murge, ritmano indolenza e maldicenza, s’impennano nella memorabile scena finale. (pcris)
Restaurato da Intramovies in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà
Incontro con Daniele Furlati e Aurelio Zarrelli
2 febbraio ore 22.30
METTI, UNA SERA A CENA
(Italia/1969) di Giuseppe Patroni Griffi (125’)
Menage a trois, a quattro, a cinque intorno a un tavolo borghese allestito per la cena, con spostamenti tra fredde alcove seminterrate, assi di palcoscenico, barche dondolanti su un mare luminoso. La commedia di Patroni Griffi fu un grande successo a teatro e sullo schermo, l’Italia alle soglie degli anni Settanta trovò irresistibili quelle nevrotiche geometrie intra ed extraconiugali. Un film ambizioso, una modernità a scadenza che oggi parla solo a un gusto vintage. Bel casting, però: la chioma corvina e la french manicure di Florinda Bolkan, Trintignant e Musante entrambi sornionamente in parte (di Capolicchio si può dire solo che poi avrà la fortuna di incontrare Pupi Avati).
Veramente irresistibile la colonna sonora di Morricone: tra bossa nova e jazz, tra pianoforte, organo Hammond e sitar, suadente, ambigua, martellante, tiene tutto nella morsa della tensione erotica e della sua derisione. (pcris)
3 febbraio ore 22.15
L’UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO
(Italia-RFT/1970) di Dario Argento (101’)
“Di tutte le straordinarie opere prime di quell’anno, non ce n’è nessuna che abbia saputo incidere in profondità nel paesaggio cinematografico di un paese come L’uccello dalle piume di cristallo” (Quentin Tarantino). “Già la prima sequenza, quella che apre il film, punta e concentra l’attenzione sui preliminari del delitto e non sul modo in cui esso viene consumato. La sequenza, costruita su un abile montaggio alternato, è un gioco di erotismi insistiti che flirtano con le aspettative del pubblico […]. La dimensione deflagrante di questo continuo passaggio tra dentro e fuori, tra aspettativa e timore, tra desiderio di assistere alla morte della donna e raccapriccio all’idea di come questa potrà svolgersi, è amplificata dagli interventi della musica di Ennio Morricone” (Giovanni Spagnoletti)
4 febbraio ore 20.00
INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO
(Italia/1970) di Elio Petri (112’)
Il capo della sezione omicidi uccide l’amante nel giorno della promozione al vertice dell’ufficio politico. Produce indizi a proprio carico per dimostrare come l’autorità renda insospettabili. Sullo sfondo si inasprisce la tensione tra forze dell’ordine e contestazione.Petri intercetta lo spirito dei tempi con un film politico virato al grottesco. I continui spostamenti temporali saldano l’immagine del potere come autoritarismo e oppressione alla psicologia ossessiva e puerile del commissario di Volonté. La celebre musica di Morricone, minimale, tesa, straniante, col suo ritmo incalzante e instabile, esprime alla perfezione la nevrosi del personaggio e l’ambiguità morale del potere. (aa)
5 febbraio ore 18.00
NUOVO CINEMA PARADISO
(Italia-Francia/1988) di Giuseppe Tornatore (123’)
“Attraverso il viaggio via flashback del regista Salvatore fino agli anni dell’infanzia nel paese siciliano fantastico di Giancaldo, Giuseppe Tornatore cesella un film dall’ampio respiro che irrompe coraggiosamente in un panorama produttivo all’epoca spesso segnato dal minimalismo del pensiero e dei mezzi. Sono nostalgia e ricordo a generare il film. Nostalgia e ricordo per quella sala buia destinata a scomparire” (Andrea Maioli).
“Senza Ennio non sarebbe stato lo stesso” ha dichiarato Tornatore, e infatti la colonna sonora di Morricone dà ulteriore spessore alla vena nostalgico-malinconica del film con melodie delicate e intense. Tra i tanti riconoscimenti, l’Oscar per il miglior film straniero e il Gran premio della giuria a Cannes.
Restaurato da Istituto Luce Cinecittà presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.
6 febbraio ore 10.00
C’ERA UNA VOLTA IL WEST
(Italia/1968) di Sergio Leone (167’)
“Leone imprime una virata innovativa alla sua concezione del western, concentrandosi su un’epoca di passaggio segnata dall’arrivo del treno, e dove, per la prima volta nel suo cinema, entra in scena la Donna (l’impareggiabile Claudia Cardinale) come figura storica propulsiva. ‘Volevo fare una danza funebre plasmandola con i miti ordinari del western tradizionale: il vendicatore, il bandito romantico, il ricco proprietario, l’uomo d’affari criminale, la puttana. A partire da questi cinque simboli, volevo mostrare la nascita di una nazione’. Il west non è mai stato cosi dolente e vero” (Andrea Meneghelli). Le musiche sono ovviamente dell’inseparabile Morricone, le cui sonorità hanno creato il vero e proprio paesaggio sonoro del west tricolore leoniano, tanto che qui i temi principali, composti in anticipo, sono stati utilizzati dal regista sul set.