Martedì 21 giugno, ore 20.20 e ore 21.45
Aspettando Il Cinema Ritrovato. Festa della Musica.
Pasolini 100
POTENTISSIMA SIGNORA
Concerto per Laura Betti
e Pier Paolo Pasolini
Cristiano Arcelli (direzione e arrangiamenti), Cristina Zavalloni (voce), Luca Damiani (voce recitante),
Manuel Magrini (pianoforte), Giancarlo Bianchetti (chitarra),
Stefano Senni (contrabbasso), Alessandro Paternesi (batteria),
Cesare Carretta (violino), Orchestra da camera
del Conservatorio G. B. Martini di Bologna,
Giacomo Gatti (elaborazioni video)
Una produzione Fondazione Entroterre
In collaborazione con il Conservatorio di Musica Giovan
Battista Martini e Associazione Culturale Ex B.
Musiche di Carpi, Umiliani, Piccioni e Modugno
LA RICOTTA – Episodio di RoGoPaG
(Italia-Francia/1963)
Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini. Fotografia: Tonino
Delli Colli. Montaggio: Nino Baragli. Scenografia: Flavio Mogherini.
Musiche: Carlo Rustichelli. Interpreti: Orson Welles (il regista),
Mario Cipriani (Stracci), Laura Betti (la ‘diva’), Edmonda Aldini
(un’altra ‘diva’), Vittorio La Paglia (il giornalista), Maria Bernardini
(la stripteaseuse), Rossana Di Rocco (la figlia di Stracci). Produzione:
Alfredo Bini per Arco Film. Durata: 35’
Restaurato in 4K nel 2022 da Cineteca di Bologna in collaborazione
con Compass Film presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata
Due dimensioni sociali opposte coesistono nel terzo film di Pasolini ed
episodio di RoGoPaG, incarnate in due personaggi che non dialogano mai: da una parte, il mondo dei privilegiati, la troupe di un film
in lavorazione sulla Passione di Cristo, dove domina il regista (Orson
Welles, doppiato da Giorgio Bassani), un intellettuale marxista disilluso; dall’altra l’universo sottoproletario delle maestranze e in particolare del generico Stracci (Mario Cipriani), dal volto ‘giottesco’, che per
nutrire una numerosa famiglia rinuncia spesso anche al ‘cestino’ che
gli è destinato. Da una parte, quindi, un artista che ideologicamente
dovrebbe essere vicino ai poveri ma non si accorge mai della loro
sofferenza che si consuma a due passi da lui, perché completamente
assorbito dal gusto estetizzante di comporre le inquadrature del suo
film in forma di tableaux vivants che riproducono i quadri di Pontormo
e Rosso Fiorentino […]; dall’altra un ‘povero cristo’, sulla linea dei
precedenti personaggi pasoliniani (Accattone, Ettore) ma padre di famiglia e uomo maturo, che vive in simultanea con la ‘falsa’ passione
allestita durante il film nel film, un calvario autentico, culminante in
un’abbuffata pantagruelica sospesa tra sogno e realtà, mentre la sua
morte per indigestione sulla croce è tragicamente reale.
Roberto Chiesi