Otto brani tratti da melodie klezmer, composte e trascritte per ensemble a cura degli studenti del corso di Composizione e del Corso di Musica Applicata:
Marco Conti
Antonio Guadagno
Ruben Medici
Pietro Rossi
Luca Cenerino
Francesco Mo
Gabriele Scopa
William Succi
Ensemble del Conservatorio Martini di Bologna:
Chanmi Bae - voce
Enrico Henriquez - clarinetto
Bianca Caldonazzo - violino
Giacomo Borghi - violoncello
Lorenzo Capostagno - pianoforte
Pierfrancesco Semeraro - percussione
Direttore:
Davide Trolton
Voci recitanti studenti della Scuola di Teatro:
Camilla Bricconi
Dario Scaturro
Il nome di Terezin, oggi, non dice molto ai più: si trattava di un ghetto nazista
nell’allora Cecoslovacchia (Terezín o Theresienstadt in tedesco), dove furono
imprigionati dal 1941 al 1944 migliaia di musicisti, artisti, poeti, letterati. Un
luogo dove si produssero, come, forse, in nessun’altra città europea,
centinaia di concerti, decine di opere liriche, spettacoli teatrali, mostre
d’arte, film, riviste, conferenze, lezioni, grazie al lavoro di migliaia di artisti
boemi, moravi, moldavi, austriaci che la macchina nazista aveva concentrato
in un unico luogo, concedendo loro una surreale libertà di pensiero e di
azione. Era, però, un meccanismo a tempo determinato che conteneva,
scritta nei propri ingranaggi, una scadenza precisa: quel 17 ottobre 1944, in
cui 1390 artisti del ghetto di Terezín, davvero un’intera generazione, finirono
tutti assieme nelle camere a gas di Birkenau.