Sabato 16 gennaio dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.30 l'organista e musicologo bolognese Luigi Ferdinando Tagliavini terrà il seminario di interpretazione. Il corso rientra nell'ambito della rassegna "Il Conservatorio G. B. Martini a San Colombano". E' possibile iscriversi presso la segreteria didattica.
Luigi Ferdinando Tagliavini
ha condotto studi musicali nelle classi di organo,
pianoforte e composizione con Riccardo Nielsen al Conservatorio di Bologna e al
Cponservatorio di Parigi nella classe di Marcel Dupré. Laureatosi
all'Università di Padova nel 1951 con una dissertazione sui testi delle Cantate
sacre di Joahnn Sebastian Bach e ha insegnato organo complementare presso il
Conservatorio di Bologna (ove ha ricoperto anche l'incarico di bibliotecario) e
più tardi presso il Conservatorio di Monteverdi di Bolzano, dapprima come
professore incaricato e successivamente come ordinario di organo. Docente di
storia della musica presso l'Università di Parma è successivamente approdato
all'Università di Friburgo dove nel 1971 è diventato ordinario e direttore
dell'Istituto di Musicologia. Professore ospite in diverse università
statunitensi, è inoltre attivo come concertista in Italia e all'estero. È
titolare, con Liuwe Taminga, degli organi della Basilica di San Petronio di
Bologna. Fondatore assieme a Renato Lunelli della rivista "L'Organo",
ha insegnato regolarmente ai corsi estivi di Haarlem e ai corsi
dell'"Accademia di musica per organo" di Pistoia. Con Marie-Claire
Alain, Anton Heillere e Gustav Leonhardt ha fortemente contribuito alla
riscoperta e all'affermazione della prassi esecutiva clavicembalistica e
organistica barocca. Assieme a Oscar Mischiati, suo collega ed amico, è stato,
dopo Renato Lunelli, il secondo esponente dell'Orgelbewegun in Italia,
movimento che si prepone il restauro e la valorizzazione di organi antichi
secondo criteri storici. Punto di riferimento fondamentale nell'organaria
italiana, alcuni dei restauri da lui guidati costituiscono un autentico
spartiacque nel panorama organistico nazionale; in particolare, l'intervento
agli organi Lorenzo da Prato e Baldassarre Malamini di San Petronio ha
consegnato due strumenti assolutamente unici e inestimabili.
Concertista tra i
più affermati della sua generazione, ha suonato sui più importanti organi italiani
ed europei ed è tuttora impegnato nell'attività concertistica. Ha realizzato
numerose incisioni ricevendo diversi premi tra cui il "Premio della
discografia Italiana", lo "Schallplattenpreis der deutschen
Phono-Akademie", la distinzione "Choc de la musique" per il cd
realizzato insieme a Liuwe Tamminga sugli organi di San Petronio e dedicato ad
Andrea e Giovanni Gabrieli, il "Premio Antonio Vivaldi" e il
"Premio Massimo Mila". Tra le altre onorificenze si ricordano ilTiroler
Adlerin oro conferitogli a Innsbruck nel 1982, il dottoratohonoris causain
musica dell'Università di Edimburgo e il titolo onorario di Fellow del Royal
College of Organists di Londra nel 1996, la laureaad honorem dell'Università di
Bologna nelle discipline delle arti, della musica e dello spettacolo nel 1999,
e il dottorato honoris causain musica sacra del Pontificio Istituto di Musica
Sacra nel 2011. È
autore di numerosi scritti musicologici, è membro dell'Accademia Nazionale di
Santa Cecilia e ha curato edizioni critiche di opere di Frescobaldi, Zipoli,
Mozart e altri ancora. Possiede una collezione di strumenti musicali pressoché
unica, che raccoglie circa 70 tra clavicembali, clavicordi, spinette,
pianoforti, organi, ma anche fiati e strumenti automatici che vanno dal
Cinquecento al Novecento. Questo patrimonio è stato recentemente donato alla
Fondazione Carisbo ed è stato raccolto nel complesso di San Colombano a
Bologna. Vanta strumenti dei più importanti cembalari italiani, tra cui
Trasuntino, Giusti, Fabio da Bologna e Giovanni Ferrini (il quale nel 1746
costruì uno strumento a due manuali, di cui sono noti solo pochissimi
esemplari, che riunisce clavicembalo e fortepiano).