Il Conservatorio “G. B. Martini” celebra Bèla Bartòk e lo fa con una due giorni di concerti dedicati alla sua produzione dedicata alla didattica. Nasce così il progetto “Bèla Bartòk. Il didatta, le composizioni per giovani esecutori” in programma per venerdì 22 aprile a partire dalle 16.30 e sabato 23 aprile, a partire dalle 15.30 nella Sala Bossi del Conservatorio. L’evento , per l'esecuzione del "For Children", vede coinvolti gli allievi delle nove classi di pianoforte dei professori Gabrio Fanti, Carlo Mazzoli, Fabrizio Lanzoni, Flavio Meniconi, Victoria Pontecorboli, Mauro Landi, Stefano Orioli, Mario Ruffini e Francesco Dilaghi. Sono coinvolti anche il dipartimento di composizione, con interventi di Michele Serra e Fabio Luppi e il dipartimento di didattica, con la partecipazione del Coro di voci bianche.
Il progetto si distingue per l’organicità con cui coinvolge esecutori giovani e giovanissimi, alle prese per la prima volta con una performance pubblica in una sala da concerto. L’impostazione sinergica dell’evento si tradurrà, in due momenti in particolare, nell’esecuzione da parte di studenti di pianoforte, di brani realizzati da studenti di composizione.
Il progetto dedicato alla didattica di Bartòk
Il grande valore della didattica di Bartòk risiede nella capacità di attribuire alle composizioni dedicate ai neofiti lo stesso livello qualitativo delle opere maggiori. Cifra stilistica del metodo del compositore ungherese è poi l’abilità di far coesistere su un unico piano l’aspetto esecutivo e quello compositivo-strutturale.
Come sottolineato dal Direttore del Conservatorio, Maestro Vincenzo De Felice: “Lo studio serio della musica richiede impegno e sacrificio, è risaputo; ed i primi passi nell’avvicinarsi all’apprendimento strumentale sono sempre pesanti e spesso poco gratificanti. Ma ecco che, magicamente, qualche buon amico ci viene in aiuto. E quando la genialità di un compositore come Bela Bartòk incontra il mondo della didattica, nascono di questi miracoli: brani per giovani esecutori, mai semplicistici, difetto nel quale la letteratura per piccole mani spesso ricade, ma anzi educativi anche dal punto di vista compositivo ed estetico; un validissimo aiuto nella crescita di esecutori, compositori e semplici ascoltatori. Più che positivo quindi è il fermarsi a riflettere su quanto tutto questo sia, anche per noi docenti, occasione di conoscenza e di miglioramento”.