Martedì 28 giugno 2016 si terrà una masterclass dal titolo "Girare un documentario sul jazz. Incontro con la regista Monica Affatato sul film "Enrico Rava. Note necessarie". L'iniziativa è curata dal Prof. Stefano Zenni. La lezione si svolgerà in aula 8 dalle 14.00 alle 16.00.
"Enrico Rava. Note necessarie"
Da Torino a New York, da Buenos Aires ad Atlanta, Enrico Rava ha plasmato il jazz con-
temporaneo degli ultimi cinquant'anni. Nel film assieme a colleghi e amici, ripercorre la sua
vita salvata e modellata dall'incontro con la musica. Con il trombettista, le sue storie per-
sonali e gli incontri avvincenti dagli anni Sessanta fino ad oggi, Enrico Rava. Note Ne-
cessarie ci accompagna in un viaggio (non solo biografico) che attraversa il mondo del
jazz, per scoprirne la forza di musica rivoluzionaria e il potere di arte liberatoria che si tra-
sforma insieme con la società.
Intessuto di musica e concerti (che sarà possibile ascoltare grazie alla magia avvolgente
del Dolby Digital 5.1), materiali esclusivi e interviste a Carla Bley, Roswell Rudd, Miche-
langelo Pistoletto, Francesco Tullio Altan e tanti altri, arricchito da materiali rari - dal Gato
Barbieri filmato da Pasolini alla presenza di Michel Petrucciani -, attraversato da riflessioni
teoriche, il film conduce al nucleo segreto del jazz, ciò che lo rende un linguaggio di liber-
tà, oltre che un genere musicale.
È quella imprevedibilità dell'improvvisazione, che si conserva nella sua anima non scritta,
ribelle, e al tempo stesso aperta e inclusiva. Come Enrico Rava ci ricorda: "Quando tutto
funziona, è una democrazia perfetta, che solo il jazz può creare".
Note di regia
Il jazz è una musica liberatoria, aperta, fondata sulla fisicità, l’improvvisazione, il rischio.
Molto diversa dall’immagine patinata alla quale viene spesso oggi associata. Come il jazz
produce un flusso di note che gioca sulla vitalità elastica del corpo, sulla complicità tra i
musicisti, così il racconto visivo di Enrico Rava. Note necessarie prova a intrecciarsi con
quel ritmo imprevedibile. La macchina da presa diventa allora un altro strumento del grup-
po, uno strumento che prova a restituire allo spettatore quel dialogo così essenziale nel
jazz. Pur essendo una biografia, questo film si dipana non seguendo la cronologia della
vita del protagonista, ma in accordo ai continui e imprevedibile flussi creativi di Enrico
Rava, dando voce ad una passione musicale che, come ci confessa nel film lo stesso
trombettista, ha salvato la sua vita, e anche la mia.
Monica Affatato è nata a Torino. Ha studiato canto lirico presso il Conservatorio di Musica
Giuseppe Verdi di Torino. Dal ’96 ha iniziato a lavorare nel mondo del cinema e
dell'audiovisivo partecipando ad alcune produzioni cinematografiche in qualità di
assistente alla regia e di produzione. Tra queste Il tempo dell’amore (1997) di Giacomo
Campiotti, Così ridevano (1998) di Gianni Amelio, Nemmeno il destino (2004) di Daniele
Gaglianone. Lavora alla realizzazione di colonne sonore, tra cui quella de I nostri anni
(festival di Locarno 2000) di Daniele Gaglianone e del film documentario Storie di Lotta e
Deportazione (2002), prodotto dall' ANCR e in collaborazione con la Shoah Foundation.
Inizia a lavorare, come autrice, nell'ambito del film documentario realizzando Il reduce
(selezionato al Torino Film Festival del 1999), Tutti mi chiedono da dove vengo nessuno
vuol sapere chi sono (Selezionato a Arcipelago Festival 2000). Questo suo percorso
culmina con la realizzazione del film La Voce Stratos (2009), co-regia con Luciano
d'Onofrio, distribuito nelle sale cinematografiche, nella collana Real Cinema di Feltrinelli e
trasmesso da Rai Storia ed RTSI. Il film musicale, rappresenta all’interno del suo percorso,
l’anello di congiunzione tra due sue grandi passioni: il cinema e la musica.