Uno degli aspetti basilari del lavoro di Bartók, come tutti sanno, è la ricerca e la rielaborazione del patrimonio etnico/musicologico della sua terra. Ma non è comunque l’unica caratteristica della sua lunga e variegata attività.
Già lo scorso anno, questo argomento era stato affrontato, affiancando l’aspetto della sua ricerca musicologica, alla disanima della sua famosa produzione di musica per bambini e ad altri aspetti della sua attività, non solo compositiva.La carrellata prosegue quest’anno con un florilegio di composizioni, molte delle quali ispirate ancora a canti popolari, in cui si aggiungono approfondimenti relativi alla sua attività di pianista, e, come tale, protagonista di incisioni discografiche.
Non manca, un’analisi della sua figura di compositore raffrontata a quella di altri grandi musicisti a lui contemporanei. Ciò si deve alla partecipazione del Prof. Maurizio Giani (dell’Università di Bologna), che ringraziamo per aver accettato l’invito.La ricchezza dell’intera esperienza è frutto, ancora una volta, del lavoro di Francesco Dilaghi, coordinatore del progetto, e della collaborazione di tutti i colleghi coinvolti a vario titolo nella sua realizzazione.
È obbligo, ma anche piacere, ringraziare sentitamente tutti.
Buon ascolto
Vincenzo De Felice