Dramma per musica in un prologo e tre atti, L’incoronazione di Poppea fu rappresentata durante il carnevale veneziano del 1643 presso il Teatro Santi Giovanni e Paolo. Le fonti sono piuttosto scarse e poco aiutano gli storici e i musicologi nella ricostruzione della sua genesi soprattutto a fronte di due partiture manoscritte che presentano alcune diversità presumibilmente introdotte per la rappresentazione che si tenne a Napoli nel 1651. I dubbi riguardano anche la paternità dell'opera, che venne scritta da un Monteverdi settantacinquenne pochi mesi prima della sua morte. Gli studiosi propendono per l'ipotesi che l’opera sia il risultato di una collaborazione a più mani tra Monteverdi e altri compositori della cerchia dell’Accademia degli Incogniti di cui faceva parte il librettista Gian Francesco Busenello. L'Accademia, una delle più libere e vivaci di Venezia, riuniva eclettici intellettuali e si caratterizzava per una spiccata vis polemica e per posizioni libertine ed anticlericali. Il Maestro certo svolse un ruolo predominante ma lasciò ai giovani un buon margine che si riconosce nella modernità di certe soluzioni stilistiche e nella scelta del libretto che mette in scena una vicenda storica, passata sotto la lente rigorosa di Tacito ma sicuramente audace per quei tempi. Il librettista, Gian Francesco Busenello, sceglie personaggi e vicende ben lontane dal filone epico mitologico e propone una lettura parallela degli eventi che spiegano quanto Amore, più che Fortuna e Virtù, muova le vite e le azioni degli uomini. La preziosa partitura monteverdiana descrive una Roma nobile ma anche cortigiana, amorale e decadente, avida e spregiudicata, nel pieno delle lotte di potere attraverso vicende speculari, ed opposte negli epiloghi, che mette in evidenza e amplifica, nel disvalore dei vincitori, il valore dei vinti. Nerone, Ottone, Seneca, Poppea, Drusilla e Ottavia si muovono infatti in un intreccio di simmetrie in una narrazione appassionata e avvincente. Un’opera in cui il Male trionfa e che per il realismo dei protagonisti esce dal suo tempo e si ripropone in tutta la sua attualità e modernità. La versione proposta nella rilettura del BaroccoLab è in due atti con prologo e con l’inserimento di strumenti jazz.
PROLOGO
Entrano in scena
Amore, Fortuna e Virtù e il primo afferma la sua superiorità sulle altre grazie
alla sua capacità di influenzare l'uomo e di provocare sconvolgimenti nel
mondo.
ATTO I
Siamo all'alba, appare
Ottone che cerca di rivedere la sua amata Poppea nei pressi della sua
abitazione. Mentre si aggira sotto i balconi di Poppea, scopre il tradimento
della donna con l’Imperatore Nerone. Sconvolto dalla situazione fugge.
I due amanti si
svegliano e Poppea, mentre Nerone si sta congedando da lei lo seduce nuovamente
e gli strappa la promessa di ripudiare la moglie Ottavia. Rimasta sola Poppea
non bada alle parole della nutrice Arnalta che la esorta alla prudenza quando
le confida che ambisce a diventare un giorno
imperatrice.
La scena cambia e
inizia il monologo di Ottavia che si lamenta dell'infedeltà del marito e
dell'infelicità della sua condizione. A nulla valgono le consolazioni di
Seneca, maestro di Nerone.
L'imperatore comunica
al maestro l'intento di ripudiare Ottavia, ne nasce uno scontro serrato nel
quale il filosofo denuncia l'irragionevolezza della sua decisione. Poppea dopo aver passato la notte con l'amato,
ne provoca la furia verso il suo maestro tanto da fargli prendere la decisione
di ucciderlo. Ottone incontra Poppea e ne rimprovera l'infedeltà. Arriva
Drusilla, innamoratissima di Ottone, e riesce a farsi promettere dedizione
totale. Questi preso tra le due donne commenta tra sé: “Drusilla ho in bocca,
et ho Poppea nel core”.
ATTO II
A Seneca appare
Mercurio che gli annuncia l'imminente fine. Entra infatti un liberto, che su ordine
dell’imperatore comunica al filosofo che deve suicidarsi. Seneca saluta i suoi
familiari e muore in una esemplare serenità tagliandosi le vene.
Ottavia in preda alla
disperazione ordina ad Ottone che deve uccidere Poppea. Questi acconsente e
chiede di farsi prestare le vesti femminili di Drusilla per non farsi riconoscere.
Nel frattempo, Poppea chiede ad Amore di proteggerla e si addormenta dolcemente
sulla ninna nanna cantata dalla nutrice Arnalta. Entra Ottone con l'intento di
ucciderla ma Amore sventa i suoi piani impedendo l'azione. Drusilla attende il
ritorno di Ottone ma viene anticipata dalle guardie imperiali guidate da
Arnalta e per il sospetto di aver attentato alla vita di Poppea viene condotta
dall’imperatore. Per difendere l'amata si prende tutte le colpe e confessa di
essere stato istigato da Ottavia. Nerone, avendo trovato finalmente il pretesto
per ripudiare la moglie, ne ordina l'esilio assieme a Drusilla.
Ottavia dà l’addio ai suoi
amici, alla sua amata Roma e alla sua patria mentre Arnalta esulta per l’ascesa
di grado diventando confidente della nuova Imperatrice.
L'ultimo duetto tra Nerone e la vittoriosa
Poppea suggella il trionfo di Amore e del Potere.
Niccolò Morganti
Progetto BaroccoLab: Gianluca Belfiori Doro
Maestro Concertatore: Nicoletta Conti
Regia: Egidia Bruno
Consulente Progetto “Roma all’Opera”: Silvia Carrozzino
Scenografia video: Corso di Tecniche di produzione video teatro
del biennio di Scenografia del teatro dell'opera e spettacolo musicale
dell’Accademia di Belle Arti di Vincenzo Sansone.
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Salvatore
Cortese - Roberto Crognale - Jiahao Liu - Da Lu
Adattamento jazz: Stefano Paolini
Tecnico luci e video. Vincenzo Vecchione
Direttore di palcoscenico: Riccardo Barbarisi
Trucco: IAM Institute of Art&Make-up di Simonetta Baletti e Laura Marasco.
·
Melissa Wuerkert, Gaia
Masetti, Silvia Poggioli, Alessia Tassinari, Ludmila Moisei, Martina Pia
Scervino, Susanna Abbondanza, Claudia De Vardo, Sara Manfredi, Deborah
Terribile, Valentina Barbadoro, Shakira Lazarte
Grafica: Christian Lazzarini, Corso di Progettazione
Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Danilo Danisi e Christian Ghisellini
PERSONAGGI ED INTERPRETI
Fortuna: Xu Ping
Virtù: Amelia Rossi
Amore: Ma Jianghe (15/12), Margherita Minardi
(16/12)
Poppea: Maria Teresa Becci (15/12), Adelaide Rosina Ouwerkerk
(16/12)
Nerone: He Jiangchen
Ottavia: Katia Arcuri, (15/12), Yui Mochizuki
(16/12)
Arnalta: Gianluca Belfiori Doro
Ottone: Ufuk Aslan
Seneca: Luca Fanteria
Drusilla: Cleonice Sabrina Bortolotti (15/12), Debora
Govoni (16/12)
Liberto: Xu Wang
Si ringraziano il
Direttore Prof. Aurelio Zarrelli e la Direttrice Amministrativa Dott. Tiziana
Coscia per il supporto al progetto BaroccoLab.
Basso Continuo
Clavicembalo: Maria Luisa Baldassari
Viola da gamba: Elisa Moretta
Arpa: Paola Perrucci
Tiorba: Riccardo Mistroni
Organo: Francesca Bacchetta
Orchestra da camera
Violini: Alice Manfrin, Krassimira Biocca
Viola: Isacco Bianchini
Violoncello: Teresa Mondati
Clavicembalo: Francesca Bacchetta
Flauti: Daniele Salvatore, Giovanni Di Piazza,
Francesco Lussignoli
Pianoforte jazz: Miriam Koleilat
Tromba jazz: Francesco Pesaturo
Basso elettrico: Nicholas Guandalini
Percussioni: Francesco Guerra